Il compostaggio domestico è un metodo che, imitando il ciclo della natura (in maniera controllata e accelerata), permette di ottenere dalla decomposizione dei rifiuti un terriccio ottimo per il giardinaggio e per l’agricoltura.
1- la giusta miscelazione tra scarti umidi (quelli di cucina) e scarti secchi (quelli del giardino);
2- un’adeguata aerazione (i microrganismi vivono in presenza di ossigeno, e solo in questo modo ci si garantisce dall’assenza di cattivi odori)
3- un’adeguata percentuale di umidità (se è troppo bassa il processo di decomposizione si rallenta, se è troppo alta i rifiuti tendono a marcire, generando cattivi odori)
4- la scelta del luogo adatto (possibilmente sotto un albero, o comunque in un luogo non troppo assolato d’estate e non troppo ombreggiato d’inverno)
5- la preparazione del fondo, con del materiale legnoso, per garantire il drenaggio dell’umidità in eccesso. Dopo alcuni mesi, il compost è pronto. Un compost maturo si riconosce comunque dal colore scuro, dall’aspetto soffice e dal profumo gradevole di terriccio di bosco (niente a che vedere con il cattivo odore dei rifiuti!). A seconda del grado di maturazione gli usi possono essere diversi.
In genere un compost maturo, quindi molto stabile, lo si ottiene dopo 8-10 mesi, ed è ottimo per vasi fioriti, risemine di prati, e anche per ospitare radici.
Il compostaggio è dunque un’ottima pratica per l’ambiente:
innanzitutto perché permette di ridurre le quantità di rifiuti organici conferiti in discarica, allungando la durata delle discariche (che attualmente, a causa di tutti i rifiuti che produciamo si esauriscono nell’arco di pochi anni), riducendo i cattivi odori e la formazione del percolato, una sostanza potenzialmente molto inquinante per la falda acquifera.
Inoltre consente di ricavare del terriccio naturale e “genuino”, risparmiando anche sul costo del fertilizzante che altrimenti dovremmo acquistare per i nostri giardini.